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MUORE DI COVID NONOSTANTE LE DUE DOSI DI VACCINO

Un ex infermiere di 63 anni è risultato positivo al tampone dopo essere andato in vacanza in Sardegna con la famiglia. Subito si sono potuti notare i sintomi più comuni (tra i pazienti gravi) come la crisi respiratoria, conseguentemente lo hanno portato all'ospedale di Sassari per essere intubato in terapia intensiva a causa dell'aggravamento e dell'accelerazione della malattia. Subito dopo l'infermiere purtroppo morì e i familiari non lo hanno più potuto vedere.

Non vi sorgono dei dubbi spontanei? Come mai questo uomo è morto nonostante avesse finito il ciclo vaccinale? Le persone vaccinate, pur avendo gli "anticorpi", se prendono di nuovo il virus rischiano la malattia in forma più grave? Molti noti studiosi più che rinomati come il premio Nobel Luc Montagnier avevano già affermato che vaccinare durante una fase di pandemia potrebbe ritorcersi contro, e soprattutto potrebbe fare effetto contrario creando più tipi di varianti e molto più velocemente.

E poi il vaccino ad mRNA, come il Pfizer, non doveva mica proteggerci dalle varianti?

Visto i dati raccolti fino ad oggi e in continui casi come questo in aumento ad alcune persone invasate per il vaccino viene in mente di invocare la terza dose.

Però sappiamo bene che è proprio grazie al vaccino che il virus muta più velocemente e di conseguenza con una terza dose muterebbe un'altra volta e quindi si entrerebbe in un circolo vizioso con continue dosi e continue mutazioni, facendo guadagnare più che abbondantemente Big Pharma.


Informazione Libera



 

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